Carabinieri in SIA, scoperte 4 irregolarità . Grane per Metta
C’è molta incertezza sul futuro della SIA srl, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti per conto del Consorzio di Bacino FG4 composto dalle città di Cerignola, dei 5 Reali Siti e di San Ferdinando di Savoia, Trinitapoli e Margherita di Savoia.
Ancora più difficile è capire le strategie del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo direttore generale (Michele Centola) voluti dal presidente del bacino Franco Metta.
Anche in seguito all’ispezione dei Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Bari, che hanno ravvisato 4 irregolarità da risolvere nel giro di 7 giorni, la domanda su cosa ne sarà di Sia rimane inevasa. E l’autoconvocazione del consiglio comunale chiesta proprio dal gruppo di maggioranza sul destino della partecipata continua ad essere procrastinata. L’accapo è slittato per la terza volta consecutiva, con buona pace della proponente, la capogruppo Loredana Lepore, è la discussione potrebbe essere fissata al 27 febbraio. La visita dei carabinieri, finalizzata alla salvaguardia ambientale ed alla tutela della salute pubblica, è avvenuta martedì 2 febbraio e ha portato cattive notizie.
Le 4 irregolarità . Sono 4 i punti irregolari che il NOE contesta al nuovo management: il mancato funzionamento del compattatore, l’impianto di biostabilizzazione non adeguato all’AIA, la mancanza di copertura dei rifiuti sulla sommità del 5° lotto e lo stoccaggio di carta e cartone ormai al limite massimo. A questa grana se ne aggiunge un’altra, prettamente politica, che riguarda il mancato inizio lavori alla costruzione del 6° lotto di discarica, dato che “ informano i carabinieri- sul punto sia la SIA srl che il sindaco Franco Metta, presidente del consorzio, non avrebbero relazionato una volta ascoltati dagli agenti. Così avranno 7 giorni per mettere nero su bianco le loro spiegazioni. La relazione dei carabinieri è finita direttamente all’Autorità giudiziaria.
Il compattatore. Sarebbe guasto dall’inizio di gennaio, e da allora nessuno all’interno di SIA srl si è occupato di ripararlo. Eppure dovrebbe essere una delle maggiori priorità , visto che lo spazio in discarica è totalmente esaurito (si prevede un altro mese di sopravvivenza) ed il compattatore avrebbe avuto il compito di ritagliare nuovo spazio nell’ultimo dei lotti disponibili. Per tale ragione, la settimana scorsa il sindaco di Cerignola Franco Metta si è recato in regione per presentare l’ennesima ordinanza della sua gestione per il sopralzo, ovvero per accatastare i rifiuti in discarica Forcone Cafiero.
Biostabilizzazione. Per ottenere le autorizzazioni necessarie alla gestione degli impianti, SIA srl avrebbe dovuto adeguare l’impianto di biostabilizzazione. Per farlo la società gestita da Francesco Vasciaveo fino a dicembre scorso ha incassato 3 milioni dalla regione e 1.5 accendendo un mutuo. Manca però l’inizio dei lavori, nonostante i lavori già contrattualizzati. A questo va aggiunto- con l’avvento della nuova gestione- un nuovo stop anche per quanto riguarda l’impianto di compostaggio finanziato dalla Regione, tramite la comunità europea, con un finanziamento di 4 milioni di euro. Questo progetto, al pari dell’adeguamento della biostabilizzazione, sarebbe stato accontanato.
Sesto lotto. Il 21 gennaio il sindaco di Cerignola e presidente del Consorzio Franco Metta si è recato in regione per discutere della terza ordinanza di sopralzo per recuperare spazi nella discarica ormai colma. In quell’occasione, ha scritto il primo cittadino attraverso i social, insieme all’assessore Lionetti ho ribadito che non ci sarà altra discarica a Cerignola. Sesto lotto¦no. I carabinieri del NOE, nel merito, hanno chiesto informazioni anche al presidente del consiglio di amministrazione, Giuseppe De Venuto, che “ come da verbale- non ha avrebbe fornito comunicazioni aggiuntive. Adesso l’ente avrà 7 giorni (lavorativi) per ottemperare a quanto richiesto dai carabinieri del Noe, anche perchè gli impianti si Sia srl rientrano nella programmazione regionale sui rifiuti. Una volta approvati tutti i passaggi, richiesti dalla società e avallati dalla regione, ma che poi non sono stati perfezionati negli ultimi due anni, verrebbe meno il principio di emergenza verso cui la società in house starebbe scontrandosi.
Il futuro della società . Si può procedere solo per ipotesi, visto che il primo cittadino rifiuta ogni domanda sul tema e il presidente del consiglio di Cerignola, comune capofila, ha stralciato ancora una volta dal calendario la discussione dell’argomento rifiuti. In concomitanza con l’emergenza che si prospetta tra un mese (se non si utilizza il compattatore, anche prima), i rifiuti dei 31 comuni che conferiscono in contrada Forcone Cafiero potrebbero essere dirottati su Foggia (nelle migliori delle ipotesi), con conseguente aggravio di costi in bolletta. Per l’eventuale trasporto pare si stiano attivando diverse società private, così come per la gestione del verde pubblico. L’altra opzione sarebbe quella di passare direttamente dalla Regione Puglia e, seguendo le vicissitudini di Foggia, rientrare nell’operazione Amiu Puglia. Come raccontato proprio attraverso queste colonne dal manager barese Gianfranco Grandaliano, in virtù delle nuove normative di razionalizzazione, l’anno 2016 vedrà decadere almeno 3000 società partecipate, che dovranno necessariamente accorparsi. SIA srl, che a marzo vedrà l’esaurimento della capienza della discarica, potrebbe essere fagocitata proprio dall’Amiiu Puglia, dando tra l’altro seguito all’intenzione del Presidente Michele Emiliano di costituire una unica e sola società di raccolta e smaltimento di rifiuti in Puglia. Per questo motivo l’impiantistica da portare in dote diventerà strategica per il piano regionale dei rifiuti.
Michele Cirulli