Sciacalli e sciatteria, l’ultima offesa al cadavere di Francesco
La ricostruzione ufficiale che emerge dal racconto dei testimoni dell’incidente sulla Rivolese, dove ha perso la vita il 30enne Francesco Giordano, parla di un furgone bianco pirata che, dopo aver investito il giovane, è scappato ad alta velocità facendo perdere le tracce.
Intorno alle ore 21:00, all’altezza di un dislivello prodotto dai lavori in corso sulla SP77, che tecnicamente è chiusa al traffico, Giordano avrebbe perso il controllo del suo motorino e sarebbe caduto.
La sua compagna è finita a bordo strada, mentre lui al centro: l’automezzo lo avrebbe schiacciato uccidendolo sul colpo.
I soccorsi sarebbero arrivati dopo diversi minuti (c’è chi parla di mezz’ora) e ancora più tardi le auto delle forze dell’ordine per i rilievi da produrre sul teatro dell’impatto. Il cadavere di Giordano sarebbe rimasto su strada fino a mezzanotte e mezza. Non solo. A seguito del violentissimo impatto, la compagna di Francesco Giordano avrebbe perso anche il suo telefono cellulare.
Prontamente intascato da estranei, ai quali i parenti hanno rivolto un appello attraverso i social network. Gli sciacalli che hanno preso lo smartphone sul luogo dell’impatto mortale hanno successivamente fatto accesso sui profili social della donna. Abbiate la coscienza di salvare foto e video di Francesco e mandarli su una memory stick alla sua compagna. è l’unica cosa che le rimane, scrivono i familiari.