Cerignola, la città dell’amore dove i matrimoni “”durano”” di più
La relazione del Tribunale ecclesiastico regionale mette in luce un dato evidente: la Puglia registra un trend positivo rispetto alle altre regioni italiane ed in particolar modo la diocesi Cerignola Ascoli-Satriano è quella in cui vi sono stati meno procedimenti utili ad ottenere la nullità del vincolo matrimoniale.
Nello specifico, nel 2014 sono state 260 le richieste di annullamento del matrimonio davanti al tribunale ecclesiastico, 36 delle quali sono state respinte e 224 accettate: 31 nella Diocesi di Taranto, 21 nella Diocesi di Bari-Bitonto, 16 in quella di Lecce, 14 in quella di Foggia-Bovino, 15 in quella di Brindisi-Ostuni, 15 in quella di Trani-Barletta-Bisceglie, 9 in quella di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, 6 in quella di Oria, 10 nella Diocesi di Andria, 7 in quella di Altamura-Acquaviva-Gravina, 12 in quella di Otranto, 13 nella Diocesi di Nardò-Gallipoli, 6 nella Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, 8 in quella di San Severo, 9 in quella di Manfedonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, 6 a Lucera-Troia, 15 nella Diocesi di Conversano-Monopoli, 14 in quella di Castellaneta. Solo 5, invece, nella diocesi Cerignola-Ascoli Satriano, dove sembra che il contratto matrimoniale sia più duraturo, secondo i giudici della Chiesa.
Al contrario, per quanto riguarda la magistratura ordinaria, in Puglia sono state evase 4.713 separazioni presso i Tribunali civili (2943 presso il distretto della Corte di Appello di Bari, 1770 presso quello di Lecce).
Il più alto numero di richieste di nullità , per la precisione: 23, arriva da coppie con 2 anni di convivenza, seguite da 15 casi con un’unione alle spalle di tre anni e 14 con 7 anni di matrimonio (in 12 casi la convivenza è durata 18 mesi).