venerdì, Aprile 19, 2024
Politica

Ecco come Giannatempo vuole “”privatizzare”” la villa comunale

Privatizzare la villa comunale per ovviare al degrado, ai furti, alla manutenzione del verde e alle attività  che altrimenti, a causa delle scarse risorse economiche in cassa, non potrebbero essere svolte. Con delibera del 23 dicembre scorso, il sindaco Antonio Giannatempo ha proposto appalto unico per tutti i servizi del parco ubicato su corso Aldo Moro per restituire l’antico splendore rendendolo fruibile dall’intera cittadinanza e soprattutto dai bambini.

 
L’idea che governa la proposta del primo cittadino è semplice: riaprire il bar posizionato al centro della villa comunale, che rappresenterebbe la più alta forma di guadagno per il privato, e affidare in toto la gestione dell’intera struttura seguendo dei parametri in via di definizione, alcuni dei quali, però, già  fissati.Nell’affidamento sono previste le Operazioni quotidiane di apertura e chiusura della struttura, sia nei giorni feriali sia in quelli festivi, con orari indicati dall’Amministrazione Comunale; il mantenimento delle attrezzature e dell’arredo urbano ivi presente; Custodia, controllo, guardiania della sicurezza della villa stessa; ristrutturazione di quanto danneggiato, così come preso in consegna al momento dell’eventuale affidamento; Ristrutturazione e allestimento del bar ristoro; manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico insistente e del parco giochi oltre alle dovute opere di pulizia necessarie a ridare decoro alla struttura; manutenzione e gestione dei bagni pubblici mantenuti in condizione di estremo decoro con assunzione a proprio carico del personale attualmente incaricato di tale funzione.La manifestazione di interesse è aperta a tutti, dalle società  alle cooperative sociali. Lo scopo è quello di riconsegnare vitalità  ad un luogo vituperato e caduto nel baratro del degrado: il parco giochi è stato più volte distrutto nell’arco degli anni, il verde pubblico è passato prima nelle mani della cooperativa sociale San Francesco, poi alla Sia; i lavoratori della cooperativa Pulisan, che gestiscono i bagni pubblici, hanno in più occasioni rischiato il posto di lavoro per carenza di fondi dell’amministrazione comunale. L’intervento del privato, però, dovrà  essere imponente: per la manutenzione del verde pubblico la giunta comunale annualmente impegna circa 30 mila euro; per la gestione dei bagni pubblici sono impiegate risorse pari a 70 mila euro all’anno; il rifacimento del parco giochi, nell’ultima tranche di ristrutturazione (servita a poco perchè i giochi sono già  divelti) è costata 10 mila euro. A questi oneri si aggiungano le spese di guardania (oggi affidate al corpo di polizia locale) e la ristrutturazione dei locali del bar “ ristoro (oltre chiaramente all’acquisto dei macchinari). Stando così le cose, dunque, servirebbe un esborso iniziale di almeno 150 mila euro. Ma quale sarà  la convenienza per il privato? Maria Concetta Valentino, dirigente alle attività  produttive del Comune di Cerignola, sta materialmente scrivendo l’avviso per la manifestazione di interesse, che dovrebbe essere pubblicato sull’albo pretorio già  nei prossimi giorni: Più che di privatizzazione, parlerei di affidamento esterno, quasi in house. Nel frattempo facciamo questo bando, senza vincolo per alcuno, per capire chi e quali soggetti siano intenzionati alla gestione in toto della villa comunale. In seguito sarà  indispensabile redigere un capitolato d’oneri, nel quale si giunga ad un accordo tra il privato e l’amministrazione comunale per capire quali saranno le fonti di guadagno per il pubblico e per il gestore. Credo che a chi gestirà  la villa comunale andranno sicuramente i ricavi del bar e forse quelli dei bagni pubblici per i quali- spiega la dirigente- si dovrà  corrispondere una piccola somma, tra l’altro concordata con il comune.La villa comunale, però, è anche spazio di iniziative culturali e di intrattenimento. Cambierà  qualcosa? Il Comune non perde la titolarità  sulla struttura. Soprattutto per quanto riguarda le manifestazioni socio-culturali e religiose- spiega Valentino-, l’Ente ha già  posto una condizione, ovvero che si potrà  usare gratuitamente ogni spazio. Diverso è il discorso per altri Enti, per i quali non è detto che montare un palco all’interno della villa sarà  pratica immune da costi aggiuntivi (dei quali potrebbe farsi carico anche il Comune, è ancora da definire).La concezione di base è evitare ogni spreco e rendere nuovamente accessibile la villa anche ai bambini, che oggi possono guardare solamente da lontano il parco giochi, reso impraticabile da vandali e intemperie atmosferiche. A marzo scorso, su Facebook, era nato il gruppo Chiudiamo la villa comunale, che aveva aggregato oltre 1200 iscritti dopo i ripetuti furti e sfregi riservati alla struttura. La provocazione era sorta per sensibilizzare le istituzioni a mettere nella propria agenda la questione villa, avvertita come prioritaria non solo dai genitori dei bambini, ma anche dagli anziani che quotidianamente vivono quei luoghi circondati da sporcizia e qualche spacciatore in ordine sparso. Che sia o meno un affare per la città  sarà  il capitolato d’oneri- ancora in cantiere- a stabilirlo.
Michele Cirulli
 
 
 

 

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