giovedì, Aprile 18, 2024
Capitanata

Foggia, agricoltore uccide un cane: denunciato



Brutto episodio di violenza consumatosi ieri mattina in danno di un cane che è stato ucciso con un colpo di fucile esploso da un agricoltore.

Il fatto si è verificato nelle campagne di Foggia, in località Borgo Arpinova, ove un equipaggio della Squadra Volante è intervenuto a seguito di richiesta di aiuto da parte di un pastore. Giunti sul posto gli Agenti raccoglievano la testimonianza del pastore, un uomo di nazionalità rumena, e del suo datore di lavoro, un imprenditore italiano, titolare di una azienda agricola nonché proprietario di numerosi ovini.



Ai Poliziotti il pastore ha raccontato che, mentre conduceva al pascolo il gregge, unitamente ai suoi due cani, veniva raggiunto da un agricoltore, proprietario di un fondo confinante, il quale viaggiava a bordo di un trattore. Quest’ultimo, alla vista dei cani, imbracciava un fucile, lo puntava direttamente contro uno dei due animali e faceva esplodere un colpo d’arma da fuoco che attingeva la povera bestia ferendola gravemente. Subito dopo, si allontanava repentinamente, percorrendo un tratturo in direzione del suo fondo. Mentre sparava, l’agricoltore inveiva insulti contro il cane ritenendolo responsabile dell’uccisione di alcuni suoi animali.

Dopo l’accaduto il pastore, avvedendosi delle gravi condizioni in cui versava il cane, cercava aiuto tentando di mettersi in contatto con il suo datore di lavoro ma, trovandosi in una zona priva di copertura di segnale telefonico, rientrava in azienda da dove finalmente riusciva a contattare il padrone del gregge. Quest’ultimo sopraggiungeva immediatamente sul posto ed insieme al pastore si riportava sul luogo dell’accaduto per prestare ulteriore soccorso all’animale ferito il quale, purtroppo, malgrado tutto, decedeva poco dopo.



A quel punto veniva chiamata la Polizia che, dopo avere constatato l’avvenuto decesso del cane, rinveniva una cartuccia esplosa di fucile calibro 12 con cui l’animale era stato ucciso. Subito dopo, gli Agenti si recavano nel podere dell’agricoltore confinante che aveva esploso il colpo di fucile procedendo alla sua identificazione. Interrogato, l’uomo inizialmente ha negato di avere avuto alcun diverbio con chicchessia e di non avere portato con se l’arma. Successivamente, ammetteva l’esistenza di contrasti con il pastore, per asseriti motivi di pascolo abusivo. Nel corso dell’operazione, i poliziotti hanno rinvenuto, in un piccolo bagno della masseria, un fucile calibro 12, perfettamente funzionante nonché delle munizioni dello stesso tipo di quella rinvenuta sul luogo ove era stato sparato il cane. Da un controllo amministrativo l’arma  è risultata essere intestata all’agricoltore.

Al termine delle operazioni, il corpo del cane è stato affidato a personale del servizio veterinario dell’A.S.L mentre il fucile e le munizioni sono state sequestrate. L’uomo è stato denunziato per l’uccisione dell’animale e rischia fino a due anni di reclusione oltre la revoca di qualsiasi autorizzazione in materia di armi.



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