Bando mensa senza sorprese: vince Ladisa (senza concorrenza)
Tutti gli indizi portavano a Ladisa spa e la gara è stata aggiudicata da Ladisa spa. Si chiude uno dei capitoli più contestati del primo anno della amministrazione di Franco Metta, quello relativo alla mensa scolastica, poichè è stato sul tema dei pasti per piccoli alunni che il sindaco, negli anni da oppositore, ha puntato forte.
Innanzitutto mettendo in correlazione il vicino inceneritore Ecocapitanata “ successivamente chiuso- con il centro cottura della società barese, facendo valere l’equazione inquinamento-pasti declinata nell’infelice espressione i nostri bambini mangiano merda. Una presa di posizione forte, decisa, che ha scatenato l’ira dei genitori quando l’anno scorso l’amministrazione del Cambiamento ha inteso prorogare il servizio a Ladisa spa nelle more dell’espletamento della gara europea. Il voltafaccia del sindaco rispetto ai temi della campagna elettorale ad oggi è un dato acquisito (basti pensare al VI lotto di discarica, oggi ritenuto strategico), ma è stato anche nel merito del bando che, da più parti, sono piovute polemiche e segnalazioni per una gara con criteri troppo -ed inutilmente- specifici ai fini dell’aggiudicazione. Come se non bastasse, qualche frase sibillina, nel corso della gara, ha contribuito a dare la sensazione che si stesse aspettando Ladisa, unica candidatura con requisiti.
Durante un consiglio comunale, infatti, l’allora assessore alla pubblica istruzione, Giuliana Colucci, tenne a sottolineare: Sapevamo che la procedura era lunga perchè dovevamo dare il tempo di costituire centri cottura. A chi? Forse a Ladisa, che nel frattempo ha dovuto spostare il suo centro cottura perchè nel bando, successivamente, è apparsa una clausola in tal senso (poi rimodulata dalla dirigente al ramo)? La Colucci, pur interpellata, non ha mai fornito spiegazioni su quella dichiarazione, tra l’altro ufficiale e agli atti del consiglio, che ha aperto strani scenari. Poi sono giunte le sue dimissioni, anche queste immotivate. Anche gli ex dissidenti della maggioranza, Pezzano e Lapiccirella, sul punto sono stati molto vigili: prima hanno proposto che il requisito fondamentale fosse il non avere a disposizione locali in zona industriale, poi quell’accapo è stato modificato dalla dirigente Dettori, rendendolo pressochè nullo di efficacia.
Diceva Lapiccirella: Non solo non è stata seguita alla lettera, parola per parola, una proposta votata a maggioranza dal consiglio comunale (17 voti favorevoli, compresi quelli di Forza Italia), ma nella delibera si fa una premessa che non è vera e si riportano per votate frasi che non sono state votate. Cui prodest? Eppure nel marasma di prese di posizione schizofreniche, pur mischiando le carte con posizioni antitetiche, il risultato è lo stesso: è Ladisa a vincere la gara. Senza alcuna sorpresa per gli altri competitor. Ad esempio la Dussman di Silvio D’Onghia ha rinunciato a partecipare per presunti vizi di forma contenuti nel bando: Richiesta di caratteristiche minime del centro cottura (13 punti) dell’azienda appaltatrice dettagliatissime che ne identificano non la legittimità richiesta ai criteri di legge (manca infatti la richiesta di certificazione della 152 di agibilità dei vigili del fuoco o ancora dell’acquedotto pugliese), bensì una descrizione fisica ben precisa.
E poi, ancora: l’amministrazione ha chiesto che il nuovo centro cottura si trovi lontano da fonti inquinanti e per questo chi partecipa alla gara dovrà munirsi di documentazione che lo attesti: ma come, se “ dice Silvio D’Onghia di Dussman- Asl e Arpa si rifiutano di rilasciare tale dichiarazione ? E se i due enti non rilasciano alcuna attestazione sulla salubrità dei luoghi, a chi si dovrà rivolgere il privato se non c’è nemmeno specificato in gara quali dovranno essere le autorità competenti che dovranno attestare la salubrità dei posti?. Diversamente, invece, il Comune aveva installato delle centraline di monitoraggio dell’area nella zona industriale, che hanno certificato, tra l’altro, anche la salubrità dell’aria in zona Ladisa-ex Ecocapitanata. Quindi per Ladisa le certificazioni vi sarebbero. Il pasticciaccio sulla mensa ha calamitato a Cerignola anche le telecamere di Striscia la notizia, che ha annotato l’incoerenza del sindaco che da i bambini mangiano merda è passato ad un atteggiamento opposto, sulla scorta di ottimo servizio, qualità eccellente.
Nel frattempo, attraverso il suo profilo Facebook, Metta annuncia la conclusione del caso mensa. è stata aggiudicata definitivamente la gara europea per la mensa scolastica. Per metà settembre genitori e insegnanti potranno visitare il nuovo Centro Cottura Pasti. In Via Madonna Santissima di Ripalta. Il primo ottobre saremo pronti a servire i pasti nelle nostre scuole. Si dimentica di specificare chi ha vinto la gara. Ma forse non ce ne era bisogno.
Michele Cirulli