venerdì, Aprile 19, 2024
Cultura

Ambulanti, cosa cambia dal 2017 con la direttiva Bolkenstein

Non si è ancora spenta la curiosità  intorno al blitz delle forze dell’ordine di qualche settimana fa che ha portato allo scoperto i commercianti abusivi, che la categoria dei venditori ambulanti ritorna al centro del dibattito pubblico.

 
 
Categoria di antica tradizione cerignolana, ricca di storia e rilevanza sociale, che è accorsa numerosa al seminario promosso da Confesercenti e Anva, presso la sala conferenze di Palazzo di Città , il 12 maggio. Tra i relatori, l’assessore alle attività  produttore Maria Pia Zamparese, il coordinatore provinciale dell’Anva Luigi Gaudiero e il presidente provinciale Carlo Simone.
Al centro del dibattito la direttiva comunitaria Bolkenstein, giunta a regolare le assegnazioni dei luoghi pubblici e lidi balneari, che entrerà  in vigore nel luglio 2017. Un anno a disposizione, ma che non deve indurre i commercianti storici della zona a cincischiare, dati i tempi lunghissimi della trafila burocratica, calcolati in media in 90 giorni per la deposizione della documentazioni e dallo stesso periodo di tempo per la disamina degli uffici preposti.
Dopo una retrospettiva dedicata all’analisi del percorso legislativo nazionale e regionale che ha portato una categoria con scarsi diritti iniziali a maggiori tranquillità , partendo dalla legge 398/76 per giungere alla legge 24/15 attualmente in vigore, gli esperti non hanno lesinato critiche verso l’attuale situazione normativa pugliese, unica realtà  regionale in Italia in cui la presentazione del Durc da parte delle aziende è facoltativa.
Il seminario, rivolto principalmente ai veterani del settore ma anche agli interessati in vena di intraprendere il mestiere, ha avuto come fulcro la procedura di presentazione dei dati necessari all’ottenimento della rassegnazione delle postazioni. Scattano nuovi calcoli matematici nella definizione degli spazi pubblici, la cui titolarità  sarà  estesa per 12 anni in favore ai proprietari storici.
Le regole del futuro bando, che le associazioni di categoria si impegnano a elaborare di concerto con la Regione, verteranno sull’obbligo dell’operatore di presentare il proprio codice fiscale, partita iva, matricola Inps, la comunicazione Scia; inoltre per il settore alimentare si aggiunge la necessità  di allegare le certificazioni Dia e Hcpp. Il tutto attraverso raccomandata o Pec per gli uffici competenti.
A fianco delle agevolazioni per i commercianti anziani, per i quali sono previsti punti aggiuntivi nel bando a seconda dell’anzianità  e della longevità  dell’iscrizione camerale, largo spazio è dedicato alle nuove leve, che partiranno leggermente svantaggiate, ma che potranno guadagnare credito attraverso l’offerta di servizio proposta all’ufficio tecnico, come il servizio a domicilio, che di recente ha preso piede in molte realtà  urbane.
Nessuno ha nascosto la mole di lavoro che aspetta la città  di Cerignola nell’ambito del commercio ambulante, penalizzata da un Piano strategico datato e inevitabilmente obsoleto, risalente al 2004, che non tiene conto dei mercati rionali estintisi i emergenti. Compito dunque dell’assessorato alle attività  produttive sarà  di varare nel futuro prossimo la delibera comunale apposita.
A margine del summit il presidente Simone ha assicurato al primo cittadino presente della propria disponibilità  ad una collaborazione costruttiva, ma ha anche paventato l’infiltrazione, nel tessuto piccolo imprenditoriale, della grande distribuzione tramite la costituzione di società  a capitale create ad hoc per conquistare un mercato che, tra altri e bassi, continua a costituire una filiera di primo piano per la produzione di Cerignola.
Enrico Frasca
 
 

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